“Quegli ideali di bellezza e di armonia che sono i fondamenti formali di un’autentica civiltà” (“Città dell’uomo”_A.Olivetti)
Adriano Olivetti ha riposto nel libro “Città dell’uomo” i suoi valori anticipatori della tendenza verso cui ha cercato di portare la comunità canavesana, come esempio nazionale di democrazie, attraverso i suoi pensieri e soprattutto le sue azioni. Dai suoi scritti si può estrapolare ciò che oggi si stà preparando a diventare l’architettura dei nostri giorni. Adriano è ancora oggi un anticipatore della evoluzione della nostra società; oggi più che ieri il canavese deve trasformarsi in quella comunità concreta che tanto ha promosso. Adriano riconosce di essere in un’epoca di transizione, che i valori nell’architettura sono in crisi e afferma che c’è “il bisogno, la necessità di radicamento, di ritrovare nella terra, nel paesaggio, nelle tradizioni anche le forme architettoniche, l’affetto degli uomini per la loro comunità, il sentimento totale e naturale del luogo”: in pratica sprona gli architetti a partecipare, attraverso il loro lavoro, alla creazione della Comunità concreta.
Sono convinto che la conoscenza del passato possa essere utile per costruire il futuro. Oggi il mio impegno di architetto è rivolto alla bio-architettura e all’eco-architettura, inclusi il risparmio energetico e le architetture ecologiche, utilizzando la mia creatività nella realizzazione di un edificio costruito su basi etiche e funzionali ma anche “Bello” esteticamente. La ricerca del Bello è un passaggio fondamentale del pensiero di Adriano.
Il mio obbiettivo è continuare a crescere dal punto di vista professionale, specializzandomi sempre più nell’Architettura Sostenibile: il mio studio sta approfondendo la materia mantenendo lo spirito “Olivettiano” su cui si è formato, ispirandosi ai pensieri ed alle utopie concrete di Adriano, oggi sempre più attuali e realizzabili, sempre in una visione di costruzione del futuro.
CITTA’, ABITAZIONI, FABBRICHE, AMBIENTI A MISURA D’UOMO
Adriano ha sempre riconosciuto negli architetti una funzione sociale oltre che estetica e funzionale; per lui “l’Architetto, da solo o come guida riconosciuta di un gruppo di collaboratori e interpreti, partecipa naturalmente delle forme, delle vie nuove che il pensiero e l’elaborazione culturale del suo tempo segnano con una non sempre visibile traccia. Dall’oceano inconscio in cui esse si agitano emergono come isole illuminate le testimonianze dei maestri, dei geni che ce le hanno rivelate per primi.” Oggi è venuto il momento di rispondere alla sua chiamata attraverso un’architettura sostenibile, rivolta a nuove soluzioni che meglio rispondano alle profonde esigenze dell’uomo.
Nel mio tempo dedicato al lavoro di architetto e divulgatore della cultura Olivetti partecipo a convegni e strutturo percorsi formativi dove poter portare il mio contributo in qualità di profondo conoscitore del mondo Olivetti e del mondo dell’architettura e del design.
Componente del CDA della Fondazione Adriano Olivetti
Componente del CDA dell’Archivio Storico Olivetti
Componente del comitato scientifico di Open Innovation Italia
Desidero segnalare un’importante occasione per approfondire la storia di un uomo che spesso è rimasto nell’ombra della narrazione più ufficiale riguardo la storia della famiglia Olivetti.
Giovedì 13 marzo, alle ore 18:00, presso il Palazzo Uffici di Ivrea Presenterò il mio libro “Mio nonno Dino Olivetti”. Un racconto inedito che arricchisce la storia della Olivetti con una prospettiva nuova e personale.
L’evento sarà condotto da Claudio Cuccurullo, caporedattore centrale de La Sentinella del Canavese, e sarà seguito da un rinfresco offerto dalla Trattoria Moderna di Banchette d’Ivrea.
Un’occasione per riscoprire una figura visionaria e il suo impatto sul mondo contemporaneo.